L'alimentazione per capelli: come nutrirli
Cosa sono i capelli?
Anatomicamente, i capelli sono dei peli, cioè degli annessi cutanei cheratinizzati che originano a livello dello strato corneo della cute. Proprio per questo motivo, traggono costantemente nutrimento e feed-back di crescita o degenerazione.
Perché perdiamo capelli?
Il disturbo/inestetismo che colpisce più frequentemente il cuoio capelluto è l'alopecia, in particolar modo quella androgenica. Questa condizione è influenzata indirettamente dall'ereditarietà; il fattore responsabile della "caduta dei capelli" è una disfunzione del metabolismo del deidrotestosterone (DHT), un metabolita del testosterone. Attualmente, l'alopecia androgenica, è una condizione irreversibile, anche se, grazie all'avanguardia farmacologica e con l'utilizzo di alcuni principi attivi può essere possibile ridurne i tempi di degenerazione. Mettendo da parte il discorso riguardante la fortuna/sfortuna dell’ereditarietà, è opportuno valutare anche che il cuoio capelluto è una parte attiva dell’organismo, e, come tale, necessita di un nutrimento che garantisca la propria crescita e il relativo mantenimento. Un deficit nutrizionale potrebbe determinare un velocizzarsi della degenerazione del capello. Ad esempio, il depauperamento e il diradamento dei capelli sani per difetto alimentare è ben visibile nelle persone affette da malnutrizione, come anoressia nervosa, assenza di disponibilità economiche (terzo mondo), sindromi da abuso compulsivo di droghe di alcol.
Quali sono i nutrienti più importanti per il mantenimento dei capelli sani?
Amminoacidi solforati:
Cistina e metionina sono i veri e propri "mattoni" per la sintesi della cheratina, la proteina strutturale del capello; una sua carenza nutrizionale può determinare diminuzione della crescita, fragilità e diradamento dei capelli.
Gli amminoacidi solforati sono contenuti soprattutto nelle proteine dei cereali.
Vitamine:
Sono soprattutto quelle del complesso B e la vitamina C le vitamine più importanti per il mantenimento dei capelli sani. Tra le vitamine del complesso B, particolare attenzione viene posta sull' acido pantotenico (B5) che ha effetto protettivo sul cuoio capelluto. Negli alimenti, la vitamina B5 è largamente diffusa sia nei prodotti vegetali sia in quelli animali.
La Piridossina (B6) consente l'utilizzo degli amminoacidi solforati da parte del capello. E’ presente in quantità rilevanti negli alimenti di origine vegetale.
La Biotina (vitamina H) e la Niacina (vitamina PP), nella sintesi del capello, contribuiscono al metabolismo dei grassi e delle proteine, e partecipano al mantenimento dell'integrità cutanea del tessuto in crescita. Si trovano entrambe nella carne e nelle uova.
L'acido Ascorbico (vitamina C) promuove la sintesi di molte proteine strutturali, quindi la sua carenza si potrebbe ripercuotere negativamente sulla "resistenza" dei capelli. La vitamina C è ampiamente contenuta negli alimenti di origine vegetale: soprattutto nel peperoncino, nel prezzemolo e negli agrumi.
Tra i fattori nutrizionali che possono compromettere la salute dei capelli non possiamo dimenticare l'insulino-resistenza. Questa è una condizione di "ridotta tolleranza al glucosio" che determina un'inefficacia funzionale dell'insulina. L'insulino-resistenza contribuisce allo sviluppo dell'alopecia androgenica.
Recenti studi hanno dimostrato, invece, una discreta efficacia preventiva sull'alopecia androgenica femminile da parte dei fitoestrogeni che si trovano negli alimenti di origine vegetale. Sono buone fonti di fitoestrogeni: la frutta e la verdura di colore rosso e giallo, i legumi (soprattutto la soia) e il trifoglio rosso.
LA FORFORA
La forfora è un disagio che interessa il cuoio capelluto e che si manifesta come una desquamazione biancastra che ricopre la testa.
Sono molteplici i fattori che ne determinano la comparsa, come ad esempio:
- sovra-crescita di un fungo chiamato Malassezia furfur (Pityrospum)
- eccesso di sebo che può essere causato da un flusso ormonale androgeno consistente (soprattutto durante l’adolescenza)
- pelle secca, responsabile della forfora secca e di prurito
- pelle grassa responsabile della forfora grassa
- psoriasi, malattia infiammatoria della pelle che provoca la produzione di squame larghe e pruriginose, anche sul cuoio capelluto
- dermatite da contatto
- crosta lattea o dermatite seborroica neonatale
- debolezza del sistema immunitario
- alimentazione inadeguata
- stress nervoso
- lavaggi troppo frequenti e/o shampoo troppo aggressivi
- lavaggi troppo scarsi che provocano l'accumulo di sebo e la proliferazione del fungo Malassezia furfur e non consentono di rimuovere efficacemente le scaglie di pelle che tendono ad accumularsi
- utilizzo di cosmetici irritanti o untuosi per i capelli: gel, lacca e mousse di bassa qualità
Alimentazione per capelli
Prima di parlare di alimentazione, è bene capire da cosa sia composto il sebo umano: gliceridi (57%), esteri cerosi (25%), squalene (15%), esteri del colesterolo (2%) e colesterolo (1%). Si osservano anche concentrazioni rilevanti di antiossidanti quali la vitamina E e il coenzima Q10.
Non è chiaro quanto l'alimentazione possa incidere sulla composizione del sebo, anche se la carenza di acidi grassi essenziali e antiossidanti potrebbe incidere notevolmente. Di certo, almeno in parte, la predisposizione alla forfora ha una base di tipo genetico-ereditario.
Consigli alimentari generali
Oltre al mantenimento di un’idratazione adeguata, è bene introdurre nella propria alimentazione i seguenti nutrienti:
- Acidi grassi essenziali polinsaturi omega 3 e omega 6 (acido eicosapentaenoico e docosaesaenoico (EPA e DHA): sono contenuti soprattutto nei prodotti della pesca e nelle alghe. Gli alimenti che ne contengono di più sono: sarda, sgombro, aringa, ventresca di tonno, alghe, krill.
- Acido alfa linolenico (ALA): è contenuto principalmente nella frazione grassa di certi alimenti di origine vegetale o negli oli di soia e di semi di lino.
- Acido linoleico (LA): ne sono ricchi, semi di girasole, germe di grano, sesamo, quasi tutta la frutta secca, germe di mais e relativi oli.
- Vitamine antiossidanti: carotenoidi (provitamina A), vitamina C e vitamina E. I carotenoidi sono contenuti negli ortaggi e nei frutti rossi o arancioni (albicocche, peperone, melone, pesche, carote, zucca, pomodori ecc); sono presenti anche nei crostacei e nel latte. La vitamina C è tipica della frutta acidula e alcune verdure (limoni, arance, mandarini, pompelmi, kiwi, peperoni, prezzemolo, cicoria, lattuga, pomodori, cavoli ecc). La vitamina E è reperibile nella porzione lipidica di molti semi e relativi oli (germe di grano, germe di mais, sesamo, kiwi, vinaccioli ecc).
- Minerali: zinco e selenio. Il primo è contenuto soprattutto in fegato, carne, latte e derivati, alcuni molluschi bivalvi (soprattutto ostriche). Il secondo è contenuto soprattutto in carne, prodotti della pesca, tuorlo d'uovo, latte e derivati, alimenti arricchiti (patate ecc).
- Polifenoli: fenoli semplici, flavonoidi, tannini. Ne sono ricchissimi gli ortaggi (cipolla, aglio, agrumi, ciliegie ecc), la frutta e i relativi semi (melograno, uva, frutti di bosco ecc), il vino, i semi oleosi, il caffè, il tè, il cacao, le leguminose e i cereali integrali.
Cosa non mangiare
- Alimenti ricchi di grassi idrogenati, detti "grassi cattivi": fast food e altri cibi spazzatura come snak salati e dolci, margarine, prodotti da forno confezionati.
- Alimenti ricchi di grassi saturi e bifrazionati come formaggi grassi, panna, tagli grassi di carne fresca, insaccati e salumi, hamburger, wurstel, olio di palma ecc.
- Alcolici.
- Cibi potenzialmente responsabili di intolleranze o allergie alimentari; alcuni sono il lattosio e le proteine del latte (soprattutto in caso di crosta lattea associata a diarrea e coliche gassose).
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